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Doma Dolce

La doma dolce bandisce la violenza. Con la doma dolce si mira ad ottenere obbedienza da parte del cavallo facendosi riconoscere il ruolo di guida, di soggetto dominante.

La procedura della doma tradizionale può essere molto varia.
Solitamente si procede con l’isolamento del cavallo dal branco, che viene poi chiuso in un box dallo spazio limitato in modo che non possa fuggire.
Già questa prima parte della procedura crea forte tensione nel cavallo che ha paura e non può mettere in atto la sua risposta naturale, cioè la fuga.
Le fasi successive prevedono poi l’imposizione progressiva dei finimenti, ai quali il cavallo si ribella ma è costretto progressivamente ad abituarsi per forza di cose.

Doma Etologica

In tempi più recenti si è sviluppata, e progressivamente diffusa, una tecnica alternativa: la “doma dolce”, conosciuta anche come “doma gentile” o “doma etologica”.
Le varianti sono numerose anche nel caso della doma dolce, ma il comune denominatore è il tentare di comunicare col cavallo, rispettandone i suoi tempi ed i suoi meccanismi d’apprendimento.
La doma gentile non vuole certo far passare il concetto che il cavallo sia felice di indossare i finimenti e di portare a spasso un suo antico predatore sulla schiena.
La doma dolce vuole però dimostrare come imparando a comunicare col cavallo in maniera per lui comprensibile si arrivino ad ottenere ottimi risultati senza alcun ricorso alla violenza.

Meccanismo alla Base

Alla base della doma dolce c’è lo sfruttare la naturale tendenza alla gregarietà del cavallo.
Il cavallo infatti è portato a vivere in branco e a riconoscere un ruolo di guida allo stallone dominante.
L’uomo attraverso la doma gentile tende a farsi riconoscere il ruolo di guida, di capobranco.
Una volta compiuta questa accettazione, il cavallo sarà naturalmente incline a seguire ogni indicazione proveniente dall’uomo.

Procedura

Esistono numerose tecniche di doma dolce, ognuna con nomi specifici.
Tuttavia il meccanismo alla base è sempre lo stesso: cercare di creare un rapporto di dominanza riconosciuta dal cavallo, come avviene in natura col capobranco.
Ad inizio doma si procede a lasciare il cavallo libero in un tondino del diametro di circa 15 metri (il tondino altro non è che un recinto tondeggiante all’aperto).
Tuttora che il cavallo si è ambientato, è il momento di farci riconoscere come una sorta di capobranco.
Poiché la posizione centrale in un branco è quella tenuta dallo stallone dominante, il domatore entra deciso e si posiziona fermo al centro del tondino.
Il cavallo è probabile che inizi a giare intorno all’uomo alla massima distanza possibile, poiché non può fuggire.
L’uomo incentiva questo comportamento aprendo le braccia per stimolare il cavallo.
Si cercherà poi, spostandosi leggermente, di far girare il cavallo in un senso e poi nell’altro.
Dopo diversi minuti questa attività, è venuto il momento di far capire al cavallo che non siamo un pericolo o un predatore.
Ci si fermerà sempre al centro del tondino e si starà fermi con piglio deciso.
Si lascerà che il cavallo tenti un avvicinamento progressivo, rispettando i suoi tempi, in modo da capire che di noi non deve avere paura, che non siamo un pericolo.
Quanto illustrato è solo la prima fase della doma dolce, ma è qui che si cerca di instaurare quella fondamentale relazione di gregarietà che porta il cavallo a seguire naturalmente le indicazioni dell’uomo.

Vantaggi della Doma Dolce

I risultati in termini di obbedienza sono grosso modo i medesimi sia in caso di doma tradizionale sia in caso di doma dolce.
Il vantaggio della doma dolce è che il cavallo viene meno traumatizzato dalla procedura.
Con la doma dolce si arriva attraverso un progressivo percorso a portare il cavallo ad obbedire all’uomo, non viene semplicemente fiaccata la sua volontà senza alternative.
Il risultato della doma dolce sono cavalli che hanno una maggior fiducia nell’uomo e una maggiore curiosità verso ciò che non conoscono.
Senza trascurare la cosa più importante: il cavallo domato in maniera dolce subisce uno stress notevolmente inferiore a quello della doma tradizionale, a tutto vantaggio del suo benessere psicofisico.