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La Punizione

La punizione è un meccanismo d’addestramento molto efficace, anche se sta subendo un progressivo ridimensionamento. Questo grazie alla tendenza ad un rapporto diverso e più umano nei confronti del cavallo che sta riscuotendo sempre più successo.

Uno studio effettuato sull’uomo ha dimostrato come la capacità di memorizzazione in presenza di dolore è molto maggiore.
Ciò è fondamentale poiché in questo modo un evento pericoloso che ci ha causato molto dolore in futuro sarà ben scolpito nella nostra mente in modo da non incorrere due volte nello stesso errore, magari con conseguenza ancor più gravi.
E’ possibile comprendere quindi come la punizione sia un meccanismo estremamente efficace d’apprendimento.

Capacità dell’Addestratore

La punizione è un metodo di addestramento ancora molto utilizzato, vista la sua efficacia, basti pensare ad un colpo di frustino ben assestato.
Tuttavia sta principalmente nelle capacità dell’addestratore saper capire quando ve ne sia realmente la necessità e saper utilizzare la giusta misura.
Prima di tutto l’addestratore dovrà svolgere un ottimo lavoro con l’addestramento di base.
Solo così il cavallo sarà in grado agevolmente di capire quando sbaglia operazioni più complesse.
In secondo luogo andranno sempre riconosciute le cause dei comportamenti scorretti tenuti dal cavallo. Infatti se un comportamento scorretto è generato da istinti molto più forti della paura della punizione allora quest’ultima sarà inefficace.
Ad esempio un stallone che tenta di coprire una cavalla anche se frustato probabilmente tenterà di ripetere il comportamento poiché l’istinto riproduttivo è molto più forte della paura della punizione.
Infine il buon addestratore tenterà il più possibile di insegnare al cavallo in modo dolce, senza ricorrere alla punizione.
Certo sarà un lavoro più lungo e faticoso, ma che addestratori capaci riescono a portare a termine molto bene.
La punizione sarà utilizzata solo in casi veramente necessari, magari per proteggere l’animale da pericoli, e sarà utilizzata sempre con misura, senza eccedere in comportamenti violenti o brutali.

“Pro” della Punizione

La punizione come abbiamo visto ha un’enorme efficacia poiché il dolore è un messaggio chiaro che il nostro cervello e quello dei cavalli recepisce immediatamente e memorizza a lungo.
Senza dubbio inoltre la punizione è il meccanismo più veloce per far imparare qualcosa al cavallo, anche se moralmente molto discutibile.

“Contro” della Punizione

Utilizzando la punizione come metodo unico o principale di educazione si corre il forte rischio di ingenerare nel cavallo associazioni sbagliate.
Prima di tutto con un eccesso di punizioni il cavallo tenderà ad associare la punizione ed il dolore con il suo addestratore, più che con il comportamento sbagliato.
E ciò genera minore efficacia delle punizioni e quindi il dovervi ricorrere più spesso ed in dosi maggiori, con l’effetto di un circolo vizioso a tutto danno dell’animale.
Troppe punizioni inoltre finiscono per mandare in confusione il cavallo che perde l’associazione comportamento sbagliato = punizione.
Non capendo più il perché della punizione il cavallo diventerà sempre meno reattivo alla punizione stessa.

No Assoluto alle Punizioni

Si discute spesso tra addestratori ed appassionati di cavalli se non si possano eliminare del tutto le punizioni come metodo educativo e d’addestramento.
In particolare si sta sviluppando un nuovo movimento per la doma dolce ed il rispetto del cavallo che si muove in questo senso.
Rispetto al passato il ricorso a punizioni realmente brutali si è ridotto, anche se purtroppo non è sparito.
La tendenza verso la riduzione dell’utilizzo delle punizioni è senza dubbio positiva ed è auspicabile che continui.
E’ però da precisare che anche l’abolizione per principio in modo assoluto delle punizioni può essere pericolosa, poiché il cavallo nel rapporto con l’uomo incontra spesso delle difficoltà.
Infatti un cavallo curioso relativamente a qualche macchinario pericoloso può rischiare di farsi molto male.
Oppure con la sua stazza può minacciare la sicurezza di bambini lasciati sprovvedutamente incustoditi.
In questi casi è necessario che anche il più convinto animalista sia pronto a ricorrere alla punizione.