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Altre Monte da Lavoro

L’attività di mandriano, svolta nelle più disparate parti del mondo, ha delineato precisi modi e stili per stare in sella.

Oltre al cow-boy, nel mondo esistono altre figure tradizionali di mandriani.
A seconda delle diverse caratteristiche dell’ambiente e delle specifiche attività svolte si sono sviluppati diversi stili di monta, che implicano diversi modi di stare a cavallo e rapportarsi con esso.

Il Charro

In Messico c’è il charro, nome con il quale vengono indicati sia il cavaliere che il cavallo tipico, discendente diretto del cavallo Andaluso e Berbero spagnoli.
I charro sono riconosciuti per la loro esuberanza e spericolatezza, oltre che per l’uso di metodi alquanto severi adottati nei confronti del bestiame.
Le caratteristiche peculiari del cavallo Charro risiedono a livello fisico nella taglia sostanzialmente ridotta – altezza massima 1,45 mt –, nella testa leggera ed espressiva, negli arti sottili ma robusti.
Dal punto di vista psicologico, i charro sono esemplari molto mansueti e affidabili.

Il Gaucho

La Pampa argentina è il regno del gaucho, il mandriano argentino cultore di una esistenza solitaria e caratterizzata da grande libertà.
Per gli attrezzi, scarseggiando materiali quali legno, metalli e pietre, i gaucho si ingegnano per superare le difficoltà e gli imprevisti quotidiani.
La sella, costituita da una serie di coperte sovrapposte, fino ad un massimo di sei, è priva di arcione, il che implica una grandissima capacità di equilibrio da parte del cavaliere.

Monta Camarguese

Nel sud della Francia, nella regione denominata Camargue, si è rapidamente diffusa la figura del guardian, il mandriano a cavallo impegnato nell’allevamento di tori e cavalli.
Si tratta di una zona in passato paludosa e ricca di acquitrini, un ambiente che ha sviluppato le doti di resistenza del pony camarguese.
Caratterizzati dall’uso nel lavoro di una picca a tre punte, i guardian camarguesi adottano una sella comoda, con seggio piatto e staffe molto lunghe.

Monta Maremmana

Altra regione paludosa è la Maremma, compresa tra Lazio e Toscana, la zona nella quale conduce la propria vita il buttero, che cavalca il maremmano, un cavallo robusto, che si adatta ai suoli impervi, di carattere ombroso come il proprio cavaliere.
La bardella, caratteristica sella maremmana, è costituita da un seggio largo e comodo, che difficilmente permette a colui che monta di essere disarcionato.
Altra sella tipica maremmana è la scafarda, completamente smontabile.

Doma alla Vaquera

Il pascolo dei tori lasciati allo stato brado, con tutti i pericoli che ne conseguono, hanno costituito nel corso dei secoli un’ottima palestra per l’allevamento dei cavalli spagnoli domati alla vaquera, che devono possedere grande fluidità nel galoppo e facilità nei cambi di direzione repentini.
E’ chiaro infatti come una cosa sia guidare pecore ed agnelli, mentre un’altra cosa sia guidare tori al pascolo.

I Csicho

Discendenti dei cavalieri barbari e dei popoli delle steppe dell’est Europa, gli csicho ungheresi sono conosciuti per la loro estrema temerarietà a cavallo e per il fatto di cavalcare a pelo, senza sella.

Gli Yakaroo

Abitante degli sterminati e disabitati spazi dell’Australia, i mandriani di questo Paese, detti yakaroo, utilizzano una sella ultraleggera, che consente estrema libertà di movimento