Fine della corsa: via anche i cavalli, ippodromo sigillato

LIVORNO. Sembra quasi l’ultima beffa. I primi due cavalli a dirigersi verso il cancello e a lasciare per sempre il Caprilli nel suo ultimo giorno da Caprilli si chiamano “Senzapenzieri” e “No way out”, ovvero “senza via d’uscita”. Come senza via d’uscita si è dimostrata, alla fine, la corsa del mondo superstite dell’ippica dentro il tempio delle corse livornesi. Quello che una volta era il tempio delle corse, un gioiello incastonato tra lo stadio di Ardenza e gli scogli dell’Accademia, e che ora è una distesa di nulla.

Al Caprilli le corse non si vedevano più già da due anni, ovvero da quando si è chiusa la stagione della Livorno Galoppo, in mezzo al contenzioso infinito partito anni fa tra Comune e Alfea. Ma il “Fine Corsa” è arrivato davvero mercoledì 29 novembre, quando anche gli ultimi cavalli hanno lasciato le scuderie. L’impianto è stato svuotato su disposizione del curatore della Labronica, fallita nell’aprile del 2016. Niente più cavalli, allenatori o fantini. All’interno, almeno fino a fine anno, resteranno solo cinque persone, tra le quali ex fantini, che vivono senza titolo – e in condizioni disarmanti, al freddo e senza utenze – nelle vecchie foresterie sopra le stalle. Nel frattempo gli addetti del Comune hanno iniziato a sigillare l’impianto. Cambiando serrature, chiudendo cancelli, portando nuovi lucchetti. Missione complicata considerando l’estensione dell’ippodromo e gli infiniti modi per accedervi. Un po’ come tappare un cratere con un dito.

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