Frankie?
«Ormai Frankie, è più gioioso. Lanfranco è un po’ duro».
Frankie, cosa diavolo vi siete detti fitto fitto lei e la Regina?
«Mi ha detto bravo, well done! Le ho detto che il cavallo era amazing. Poi ho aggiunto: “Sua Maestà, da poco a Chantilly ho montato un suo cavallo”. E lei: “Ah sì, ha perso di un tanto così, ma ha corso molto bene”. E io: “Sì, ma l’anno prossimo andrà meglio perché è ancora un po’ acerbo”. E lei: “Sì sì, grazie”, ed era tutta contenta».
Frankie Dettori è una leggenda dell’ippica. Sposato con Catherine da vent’anni, cinque figli (Leo, Ella, Mia, Tallulah e Rocco), è rimasto lo Smiling Boy degli esordi: il ragazzo che sorride. Più di tremila vittorie soltanto in Inghilterra, trofei in tutto il mondo, è l’uomo delle Magnificent 7, le straordinarie sette vittorie conquistate ad Ascot il 28 settembre 1996: mai nessuno come lui. L’impresa costò ai bookmaker 40 milioni di sterline e a lui valse una statua all’ingresso dell’Ippodromo («Visto? Me la godo da vivo»). Non è l’unico record: il primo ottobre, a Longchamp, ha vinto per la quinta volta il Prix de l’Arc de Triomphe con la femmina Enable. Per meriti sportivi, nel 2000 è stato nominato Mbe, membro dell’Ordine dell’Impero Britannico. Lo incontriamo ad Ascot il 21 ottobre nello spogliatoio dei fantini, dopo che si è aggiudicato le due corse più importanti della giornata: le Queen Elizabeth II Stakes e le Champion Stakes.