MODENA Ventotto maggio 2016, il cavallo Tremendo Vil arriva secondo alla gara di trotto “Carbonia Iglesias”, appena corsa all’ippodromo Ghirlandina. Per lui c’è un altro podio dopo la vittoria di due settimane prima, sempre nell’impianto modenese. Come prevede la prassi disposta dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, i cavalli piazzati vengono sottoposti ad un controllo antidoping tramite un prelievo ematico.
E le analisi riscontrano che Tremendo Vil, quantomeno in quella specifica gara, era dopato. Nel suo sangue vengono infatti rintracciate tracce di caffeina e teofillina, sostanze che hanno alterato le prestazioni sportive dell’animale.
Due mesi dopo, è il 27 luglio, Tremendo Vil viene squalificato e scatta la sospensione per un mese da ogni tipo di competizione.
Nel frattempo la procura Antidoping informa i carabinieri del Nucleo antisofisticazione di Parma (Nas), competenti per il territorio di Modena. Tocca a loro, coordinati dal capitano Giancarlo Di Sario, accertare se l’utilizzo delle sostanze potenzialmente dopanti sia avvenuto in modo regolare oppure illecito. Non è infatti vietato somministrare ai cavalli caffeina o teofillina, ma soltanto con finalità terapeutiche, che devono essere preventivamente comunicate.
Il caso di Tremendo Vil non è però catalogabile come un provvedimento medico. Anzi, i militari accertano che vi sia stata una pratica fraudolenta, organizzata dall’allenatore prima del premio “Carbonia Iglesias”. E dopo tutti gli accertamenti del caso, il Nas – escludendo ogni coinvolgimento sia dell’ippodromo Ghirlandina e sia della proprietà del cavallo – ha provveduto a denunciare Francesco S.,, 54enne originario
del napoletano e allenatore di Tremendo Vil. Sarà lui a dover rispondere di frode sportiva e utilizzo di prodotti dopanti perché l’accusa ritiene abbia, autonomamente, deciso di far assumere le due sostanze prima della gara per migliorare le prestazioni sportive dell’animale.(fd)