Trasporto del Cavallo

Trasporto del Cavallo

Trasportare cavalli è un’attività molto antica, basti pensare alle guerre ed al ruolo del cavallo negli eserciti di un tempo. Ancora oggi però il cavallo è sottoposto a lunghi spostamenti per un’ampia gamma di esigenze.

Il trasporto dei cavalli è tanto antico quanto la loro stessa origine.
Abbiamo infatti traccia di come già i cavalli degli antichi egizi fossero trasportati su imbarcazioni lungo il Nilo.
Allora come oggi, però, il trasporto del cavallo è un’attività tutt’altro che semplice.

Motivazioni del Trasporto

Senza dubbio una delle motivazioni che all’origine spinse le popolazioni al trasporto dei cavalli è che l’allevamento e l’addestramento di un cavallo sono operazioni molto complesse, lunghe, e senza un risultato standardizzato.
Si preferiva quindi trasportare i propri cavalli, consapevoli della difficoltà di trovare nei vari luoghi cavalli adatti alle operazioni richieste.
Un secondo motivo per trasportare cavalli da un luogo all’altro è quello commerciale.
Un cavallo ben addestrato, essendo un bene molto pregiato, permette di sopportare costi di trasporto notevoli per la sua vendita al miglior acquirente.
Il vero volano che però nel corso della storia fece diffondere la pratica del trasporto dei cavalli fu senza dubbio la guerra.
Il cavallo da guerra, come i soldati, sopportava infatti lunghi trasporti verso i luoghi di battaglia di tutto il mondo conosciuto.
Oggi, invece, le motivazioni principali per il trasporto dei cavalli sono competizioni sportive, eventi, macellazione, addestramento, commercializzazione, e infine riproduzione.

Mezzi di Trasporto

Il trasporto su imbarcazioni, via fiume o via mare, fu il principale mezzo per trasferire cavalli per grandi tragitti fino alla comparsa della ferrovia e dei motori a scoppio.
Basti pensare ai conquistadores che reintrodussero il cavallo nelle Americhe, attraversando un intero oceano.
Da metà del 1800 il cavallo iniziò ad essere trasportato via ferrovia, invece dai primi anni del 1900 comparvero veicoli motorizzati pensati per il trasporto via terra dei cavalli, ed infine di trasporti aerei se ne ha traccia solo dopo la prima guerra mondiale.
La forma di trasporto oggi più diffusa è senza dubbio quella su gomma, poiché è anche quella che meglio si adatta per flessibilità alle esigenze dell’animale.
Su altri mezzi di trasporto come il treno infatti non ci si riesce a fermare in caso di nervosismo del cavallo o di piccole emergenze.
Utilizzando un trailer o un van si riesce invece a frazionare i lunghi viaggi in più parti e a modificare le fermate in funzione della tranquillità degli animali a bordo.

Paura del Trasporto

Se si conosce bene il comportamento equino si può facilmente comprendere quale difficoltà il cavallo affronti in un trasporto.
Il cavallo è un animale cosiddetto “neofobico”, cioè che ha paura delle cose nuove.
Quindi i primi trasporti comporteranno un grande affaticamento per l’animale, per il solo motivo di essere esperienze nuove.
Basta mettersi nei panni di un cavallo, animale da fuga e timoroso per natura, per capire quante difficoltà incontri in un trasporto.
Prima di tutto l’aspetta un van buio, di cui si ignorano gli eventuali pericoli, e per salirvi si deve affrontare una rampa la cui stabilità non è certa, in considerazione dello strano rumore che emette.
Una volta entrato lo aspettano un terreno nuovo e durante il viaggio continui scossoni, odori nuovi, rumori sconosciuti anche molto forti, sempre senza poter capire ciò che accade.
Certamente un cavallo ben addestrato imparerà che non ha nulla di grave da temere durante un trasporto, ma è ben facile comprendere come un’attività contro la stessa natura del cavallo non sarà mai svolta in modo completamente rilassato.

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